Mario Cygielman (Archeologo direttore coordinatore Soprint. Archeologica della Toscana) dice NO al

domenica 20 novembre 2011

Inceneritore di Scarlino il TAR dice di no


REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana
(Sezione Seconda)
ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 542 del 2009, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Comune di Follonica,
contro
Provincia di Grosseto, ...;
Comune di Scarlino ...;
ASL n. 9 - Grosseto ...;
Agenzia Regionale Protezione Ambiente (Arpa) - Toscana Dipartimento di Grosseto, ...;
A.T.O. 9 Rifiuti - Grosseto, ...;
Ufficio tecnico del Genio civile di Grosseto – Siena,...;
....omissis....

P.Q.M.

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana (Sezione Seconda) definitivamente pronunciando sui ricorsi, come in epigrafe proposti, previa loro riunione:
- dichiara improcedibile il ricorso n. 542/2010 e l’atto di motivi aggiunti notificato il 6 agosto 2010;
- accoglie l’atto di motivi aggiunti notificato il 7 maggio 2010 e, per l'effetto, annulla la deliberazione della Giunta provinciale di Grosseto n. 36 del 2010;
- accoglie il ricorso n. 1953/2010 e i motivi aggiunti successivamente notificati per l’effetto annullando i provvedimenti con essi impugnati.
Condanna la Provincia di Grosseto e la Scarlino Energia s.r.l. al pagamento delle spese di giudizio che si liquidano forfettariamente in € 10.000,00, oltre IVA e CPA.


le dichiarazioni di Marras: «da una primissima valutazione della sentenza del Tar riteniamo di avere argomenti per ricorrere al Consiglio di Stato, e chiedere la sospensione in attesa del giudizio di secondo grado. Fiducia nell’operato degli uffici. Preoccupati per il rischio di blocco delle attività industriali che utilizzano il depuratore di Scarlino Energia»

dichiarazioni di Marras su 0564news

qui l'articolo su La Nazioneda lunedì inceneritore fermo

le ragioni del no all'inceneritore di Roberto Barocci e Renzo Fedi su 0564news: leggile cliccando qui

6 commenti:

  1. Non entro nel merito della vecchie polemiche (per altro attuali in quanto la sentenza del TAR si rifà ai ricorsi di, più o meno, ambientalisti)se l'impianto doveva o no partire in quento inceneritore o meno. Professionalmente ho visto nascere l'impianto, all'epoca era in pratica una centrale a biomassa a letto fluido ed anche allora le polemiche non si sprecavano, ora invece da quanto leggo sembrerebbe un inceneritore con recupero energetico. Premesso che se fatto a regola il pericolo non dovrebbe sussistere , il mio sdegno è un altro: è che siamo in Italia e quindi nessuno è sicuro di agire nel migliore dei modi. Mi spiego.
    L'impianto di Scarlino è stato fermato dal TAR, metto in evidenza da quanto "si legge sulla stampa", per non adeguatezza delle autorizzazioni, in particolare al VIA. Sempre dalla stampa si sa che questa anomalia era stata formularizzata dalla Prima Commissione che fermò l'impianto e per questo la Società querelò i componenti (tutt'ora sotto inchiesta), fu insediata dalla Provincia una nuova commissione e questa dette via libera. Non so se nell'occasione o successivamente oltre al VIA e VAS (quest'ultima non ho capito bene se c'è o meno, perchè in un punto se ne parla e sucessivamente si tace) è stata riconosciuta l'AIA, autorizzazione necessaria agli inceneritori.
    Ora è evidente che noi mortali comuni non siamo necessariamente tenuti a conoscere tutto, ma già mi sembrava che ci fosse molta attinenza fra VIA e VAS, non so che cosa significhi una delle due A ma penso sicuramente che sia A Impianto Ambientale, cioè anche questa autorizzazione sia relativa all'ambiente; quindi per avere il via libera ad esercitare un impianto occorrono, oltre ad altri 27000 fogli anche tre che trattano lo stesso argomento.Ma sembra non bastino, in quanto il TAR dice che la VIA non è corretta e va fermato l'impianto questa era valida per la prima autorizzazione (quella che io ho chiamato a biomassa) e non per quello che in effetti ora è cioè un inceneritore bello e buono. Dall'altro, secondo me correttamente, Marras fa notare che in attesa della motivazione ufficiale (di solito passano giorni dopo la sentenza) afferma che l'impianto è partito dopo aver ottenuto l'AIA, che dice sia necessaria per gli inceneritori.
    Che deve pensare il comune mortale, specie chi come me (e sono i più) conosce superficialmente tali problematiche?
    Credo che, e me ne dispiace, gli imprenditori abbiano pienamente ragione: in Italia ci sono troppi ostacoli e quindi si preferisce investire all'estero in barba ai nostri giovani.
    SCARLINO ENERGIA ne è l'esempio:
    prima si autorizza la costruzione, poi la si ferma, poi la si riautorizza (periodo a cui facevo riferimento professionale), poi la si ferma chiedendole per ripartire certe sicurezze (e per questo vanno e sono tuttora sotto inchiesta dei tecnici), finalmente, sembra, gli si dà il via definitivo, con tutti gli onori e oneri connessi, poi il blocco che sarà definitivo se il Consiglio di Stato accetterà il verdetto del TAR.Quanto è costato tutto questo alla Società Italiana?
    (continua)

    RispondiElimina
  2. (riprendo)
    In altro momento ho criticato le dichiarazioni di Rossi contro i comitati e quasi tutti mi hanno fatto notare che aveva ragione a criticarli a cose fatte, specie se eseguite a regola. Mi spiegate qui chi ha ragione? Rossi, perchè indirettamente anche la Regione c'entra col le concessioni date o i comitati che hanno protestato?
    E noi che diciamo? Il Polo dovrà essere la cattedrale nel deserto? Anche qui si sta assistendo, per ora e speriamo solo per ora, al balletto delle possibili autorizzazioni, guarda caso ci sono simelitudini fra i due progetti: la Provincia c'è dentro, il Comune Scarlino accetta la centrale quello di Follonica non la vuole; il comune di Grosseto vuole il Polo allo Spiga quello di Roccastrada (con energia ultimamente, stando ai giornali) forza per il Madonnino (entrambi sono di centrosinistra ed entrambi hanno i confini a poche centinaia di metri dagli impianti in oggetto).
    Forse qui da noi il rischio sarebbe maggiore, perchè al Casone la cattedrale nel deserto è in un insieme industriale , da noi la cattedrale nel deserto sarebbe attaccata al paese.
    Continuiiamo così: i giornali vendono, i politici comunque si mettono in mostra, ed i poveri cittadini pagano sia in senso economico generale che in quello particolare dei posti di lavoro, in quanto continuando così gli investitori fuggono.

    RispondiElimina
  3. il problema è che se anche l'impianto fosse a regola, le procedure non rispettate, secondo il TAR avrebbero forse evidenziato che le immissioni in quella zona, sebbene rispettose dei limiti, avrebbero di fatto superato i limiti di sicurezza perchè l'area è già satura di veleni... e quindi forse non è possibile mettere nell'ria altre sostanze, sebbene l'impianto sia a norma... credo che l'esatta interpretazione sia questa... o sbaglio?

    RispondiElimina
  4. Mario Monciatti
    Presidente Comitato per il No all’inceneritore di Scarlino
    ha detto :
    " .........un’attenta lettura della sentenza dalla quale potrà evincere che ciò che definisce “le formalistiche contestazioni” e “gli aspetti burocratici” di essa, sono invece impregnati di sostanza, la stessa sostanza di rispetto della legge e delle procedure di cui la VIA e l’AIA mancavano. Le carenze sono sostanziali oltreché formali, e riguardano principalmente, ma non solo, l’inadeguatezza delle indagini per garantire la salute dei cittadini. ........"
    L'intera e articolata dichiarazione si legge tutta su:
    www.0564news.it/notizia.asp?idn=20718

    RispondiElimina
  5. Prima fanno una cosa senza rispettare le procedure amministrative, il TAR annulla e ora si lamentano perchè saltano i posti di lavoro... mi pare una storia che rischia di ripetersi con il Polo Logistico e il RU a Braccagni. Se il Comune non toglie la zona industriale dallo spiga, come il Comitto e la Regione , oltre a tanti altri enti hanno chiesto e denunciato, il TAR lo costringerà a farlo. Poi tutti a lamentarsi che così si blocca il RU e lo sviluppo in Maremma...

    RispondiElimina
  6. Che vuoi gli italiani sono autolesionisti. Il fatto è che a Scarlino il tutto avvenga sotto l'egida del partito di maggioranza locale (fratelli coltelli), da noi la cosa è un pò diversa per ora (in regione non c'è la stessa maggioranza di Grosseto) ma siamo sulla buona strada. Fai passare al SEL (che ricordo qui raccoglie anche RC e Comunisti) l'albo delle Unioni civili ed il gioco è fatto . Ricordo agli smemorati che tutta la fase del Polo allo Spiga ha avuto in Giunta il parere favorevole di Rifondazione Comunista

    RispondiElimina