Mario Cygielman (Archeologo direttore coordinatore Soprint. Archeologica della Toscana) dice NO al

martedì 7 agosto 2012

Polo Logistico Agroalimentare a Braccagni: inizia l’iter per la formazione del Regolamento Urbanistico

Nei precedenti articoli, abbiamo visto come siano stati intentati vari procedimenti amministrativi per arrivare ad autorizzare la costruzione di un’area industriale con valenza logistica attaccata all’abitato di Braccagni.

Sebbene il Comune di Grosseto con Delibera di Giunta Comunale n. 300 del 2007 abbia dato avvio alla fase di formazione del Regolamento Urbanistico, per il progetto Pilt viene scelta la strada della Variante al vecchio Piano Regolatore. Procedimento che, nonostante le osservazioni non favorevoli degli Enti competenti, rimane aperto, tant’è che a novembre 2010 la IV Commissione Consiliare lavora sulla Variante facendo sopralluogo a Braccagni e chiamando in audizione i proponenti l’intervento Pilt. In seguito, a gennaio 2011, due mesi prima dell’adozione del Regolamento Urbanistico, la Pilt deposita un documento (Report) utile a far riprendere il procedimento di Variante che, comunque, rimane fermo in quanto il Comune ha recepito il progetto, tale e quale, all’interno del R.U..

Il primo atto, prima dell’adozione del R.U., è  l’avvio, con D.G.C. n 426 del 3/08/2010, del procedimento di Valutazione Integrata (VI) e di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) del Regolamento Urbanistico e della Variante al Piano di Classificazione Acustica Comunale, del quale viene dato avviso in data 9 agosto 2010, dando la possibilità a chiunque, entro il termine di 30gg dalla pubblicazione dello stesso, di richiedere al Sindaco l’inserimento agli atti dei procedimenti  di propri contributi e/o osservazioni.

Ecco che si presenta la prima vera occasione, per il Comitato SOS Braccagni NET, di poter partecipare e tentare di incidere sul procedimento con le proprie osservazioni. Le osservazioni scritte dai componenti il Comitato vengono condivise e firmate da un sostanzioso numero di cittadini e recapitate al Sindaco.

Proponiamo l’intero documento (OSSERVAZIONI) e di seguito le sole conclusioni:

 CONCLUSIONI

L’intervento proposto dalla Soc. PILT risulta in contrasto con quanto sopra esposto, facente parte sia degli strumenti di pianificazione di cui si è dotato Codesto Comune (ed ai quali si deve attenere), sia con i principi del PTC sopra esposti, ai quali Codesto Comune si deve attenere nella formazione degli strumenti di pianificazione.

Inoltre, l’intervento, se perseguito con le caratteristiche della variante al PRG di cui alla D.G.C. 359/2009 (previsione di un Polo logistico intermodale nell’area a nord del centro abitato di Braccagni), connesso al tessuto urbano della frazione, che si è nel tempo consolidato, con le relative aree artigianali interconnesse e ben integrate, ormai, con l’edilizia residenziale presente e la conseguente viabilità, potrebbe determinare una alterazione degli assetti urbanistici ed insediativi complessivi della frazione, snaturandone le caratteristiche e le identità territoriali.

Pertanto, si ritiene che le indicazioni formulate dal P.S. siano mantenute e perseguite nella loro formulazione originaria, allontanando dal contesto urbano il Polo logistico, viste anche le sue connotazioni strutturali, impiantistiche e infrastrutturali di collegamento, di carattere quantomeno sovracomunale; confermando e dando attuazione, nell’adozione del Regolamento Urbanistico, alle attuali previsioni del Piano Strutturale approvato. 

Altro aspetto da mettere in evidenza, e che da’ forza a quanto sopra esposto, è la Sentenza del Consiglio di Stato n. 01952/2010 REG.DEC., sul ricorso proposto dalla Rete Ferroviaria Italiana S.p.a., contro la Provincia di Grosseto, per la riforma della sentenza del TAR TOSCANA – FIRENZE: Sezione III, n. 06190/2003, concernente la soppressione dei passaggi a livello in loc. Braccagni.
Nella sentenza si legge: “il cavalcaferrovia, proprio per le sue dimensioni e le sue caratteristiche di <sovrastruttura>, non presenta connotazioni idonee circa il rispetto dei caratteri insediativi e rurali del contesto territoriale di riferimento, ponendosi come elemento di criticità”.
Si afferma inoltre che “la sua ubicazione in prossimità dell’ abitato dequalifica il contesto insediativo generale, con particolari effetti negativi nei confronti della popolazione insediata e da insediare (impatto visivo e percettivo, deprezzamento fondiario e immobiliare)” Con riguardo al contesto paesaggistico si sottolinea il “vulnus” … con connotazioni di territorio rurale di pianura bonificata, uniforme e con configurazione di vasta continuità, per il quale la crescita insediativa e infrastrutturale secondo il P.T.C. non deve comprometterne i caratteri”, nonché alla “visuale da e verso l’insediamento di Montepescali … quale centro storico di sommità, con cinta muraria, in posizione dominate sulla piana … visivamente interconnesso con l’ abitato di Braccagni”.
Se questo vale per un modesto cavalcaferrovia che, oltretutto, rappresenta un intervento di interesse pubblico, figuriamoci cosa può significare per un intervento privato, delle dimensioni decisamente più impattanti, quale quello richiesto dalla Soc. PILT.

Per quanto sopra espresso si invita l’Amministrazione Comunale, anche in via di AUTOTUTELA, a non prevedere nel Regolamento Urbanistico l’intervento proposto dalla Soc. PILT ed a non adottare la Variante Urbanistica richiesta dalla stessa Società, la cui fattibilità, peraltro, è da valutare ai sensi dell’ex art. 39 della L.R. 5/95, rimasto in vigore ai sensi dell’art. 200 della L.R. 1/2005.