I segnali sembrano
inequivocabili, è già da un po' che si susseguono dichiarazioni,
alcune apparse anche sulla stampa, dove si afferma che il polo
logistico non “s'ha da fare”. La speranza, ma ci giurerei poco, è
che non inizi a muoversi quel popolo di opportunisti che baldanzosi
tentano di salire sul carro dei vincitori. Chi merita questo onore?
Chi ha portato avanti con
coraggio e competenza le motivazioni della illegittimità di quel
progetto?
Chi si è mosso alla
ricerca di documenti, peraltro poi ostacolata, per dimostrare alla
popolazione di Braccagni e della Maremma, ciò che veniva ordito a
danno del patrimonio paesaggistico, storico-archeologico e della
salute e sicurezza dei cittadini?
Chi ha scritto pagine e
pagine di osservazioni per dimostrare che il progetto del polo
logistico è illegittimo e che la sua previsione non rispetta i piani
e le norme urbanistiche?
Chi ha passato notti
insonni a studiare documenti, piani e leggi, sottraendo tempo e
risorse alla propria famiglia?
Vi dico chi: il
sottoscritto e i componenti del Comitato SOS Braccagni NET, prima
come gruppo spontaneo poi organizzati nel Comitato del quale oggi
sono Presidente, subentrato, dopo il brillante lavoro svolto, a Marco
Barbacci.
Non temo smentite:
abbiamo organizzato tre assemblee pubbliche partecipate dalla
popolazione e dagli esponenti politici, le cui dichiarazioni sono
registrate e alcune pubblicate su internet, abbiamo scritto
osservazioni a tutti i procedimenti amministrativi intentati per la
sua realizzazione, abbiamo fatto volantinaggio, parlato con la gente,
siamo stati offesi, ostacolati e, parlo a titolo personale, attaccati
direttamente.
Abbiamo messo le nostre
competenze al servizio dei cittadini e delle istituzioni per la
legalità e lo abbiamo fatto da subito, appena capito cosa stava
succedendo. Eravamo a metà 2009.
Siamo stati accusati, ed
è sulla stampa, di aver scritto le osservazioni per la Regione,
perchè molto simili alle nostre, scritte in precedenza. Somiglianza
dovuta al fatto che entrambe nascono dalla “legge”, scritta a
tutela dei cittadini e del territorio, di fronte alla quale dovremmo
essere tutti uguali.
È stato tentato di
bollarci come ambientalisti estremisti o cittadini impauriti, colpiti
dalla sindrome del nimby (non nel mio giardino). Noi non siamo stati
nulla di tutto ciò, siamo stati cittadini responsabili, abbiamo
parlato nelle giuste sedi e con i giusti modi. Non siamo stati
chiassosi o beceroni.
Siamo stati propositivi a
tutela dei cittadini e delle medie e piccole imprese che
rappresentano l’ossatura di questo territorio. Non vi fate
ingannare, non abbiamo negato nulla, ci siamo semplicemente opposti
ad una speculazione che avrebbe avuto effetti devastanti proprio
sulle piccole e medie aziende maremmane. Abbiamo proposto, come dallo
studio di Invitalia, un piccolo polo a misura di Maremma, da
collocare al Madonnino nell’area definita, dal Piano Territoriale
di Coordinamento della Provincia, la “Cittadella del lavoro”.
Ci sentiamo di aver fatto
Politica (con la P maiuscola), quella politica che oggi tanto viene
invocata e che deve essere di esempio, da contrapporre al crescente
sentimento di antipolitica che agita il paese. Abbiamo fatto una
politica seria e pulita, nell’interesse di tutti i cittadini.
Questo va riconosciuto al
Comitato, a quel gruppo di amici che ha affrontato tenacemente questa
battaglia, perché sapevano di essere nel giusto. Questo mi rende
orgoglioso di averli rappresentati come Presidente e mi fa sentire
libero, perché consapevole di aver partecipato a qualcosa di
importante per la vita di una comunità della quale sono orgoglioso
di far parte.
Fabio Bargelli