Mario Cygielman (Archeologo direttore coordinatore Soprint. Archeologica della Toscana) dice NO al

mercoledì 23 gennaio 2013

YPòKRISIS

Nel continuo misurarsi con la vita, capita di dover giustificare un nostro pensiero od azione, allora può succedere che l’ipocrisia si insinui nel nostro comportamento portandoci ad assumere atteggiamenti compiacenti verso gli altri, o a dire cose che non pensiamo, o a criticare chi vediamo migliore di noi.
Ipocrita: “chi per reo fine d’ingannare altrui, si studia di comparire onesto e religioso, mentre tutti i doveri conculca di onestà e di religione”; da questo deriva ipocritico, colui “che appartiene all’arte del commediante, ed anche dell’oratore”. Infatti ipocrisia deriva dal greco dove indicava la finzione dello spettacolo teatrale.
Occorre distinguere fra ipocrisia e diplomazia, definita quest’ultima “l’arte di trattare pubblici e gravi negozi”, entrambe hanno il fine di guadagnare la fiducia altrui, di convincere ingannando con l’ipocrisia o persuadendo con la diplomazia. La differenza è sostanziale.
Già da bambini impariamo a dire ciò che gli altri si aspettano da noi, evitando possibili effetti “negativi”. Se a scuola descriviamo il nostro compagno di banco, scriviamo che è simpatico, buono, oppure sulla maestra che è brava, perchè il contrario potrebbe essere “pericoloso”.
Per alcune professioni l’ipocrisia sembra un requisito quasi obbligatorio.
La politica è l'arte di governare uno stato, l'amministrazione della cosa pubblica, e politico colui che regola gli affari di uno stato, che si occupa di politica per professione, che sa essere diplomatico, accorto, tatticamente abile. Qui sta la differenza sottile tra l'arte di governare, di occuparsi della cosa pubblica con diplomazia, accortezza e abilità, rispetto all'arte del commediante.
Nonostante una nobile etimologia queste parole, oggi, hanno sicuramente un significato distante, chi, e cosa è un politico? Signore e signori si apre il sipario … senza offesa per il teatro.
Non so perchè, ma da questa riflessione mi viene in mente la storia del polo logistico agroindustriale di Braccagni, dove abbiamo assistito a tutto ed al contrario di tutto. Dove un gruppo di cittadini, organizzati nel Comitato SOS Braccagni.NET, si sono impegnati, hanno portato avanti le loro idee, studiato, parlato, convinto, scritto pagine di osservazioni. Tutto senza clamore, senza gazzarra.
Un giorno apri il giornale e leggi «niente polo logistico a Braccagni. Il consiglio comunale ha parzialmente accolto l’osservazione 477 presentata da R.G., che chiedeva lo stralcio della previsione della Pilt nell’attuale localizzazione, in quanto il progetto “è in contrasto col Pit e il Ptc e con le norme di pianificazione comunale”.».
Nei giorni successivi altro articolo che traccia un primo bilancio dei lavori per la formazione del Regolamento Urbanistico, fra le varie domande rivolte al politico si legge: «La Regione vi ha fatto togliere la Pilt di Braccagni e altre previsioni ... che sarebbero state impattanti ...: l’opposizione dice che il merito è suo. E lei? “Non ho difficoltà a dire che le opposizioni, ... hanno dato un contributo utile. Non mi piace però dire che c’è chi ha perso e chi ha vinto; …. Mi sembra, francamente, che il merito vada ascritto anche alla maggioranza, che non aveva alcun obbligo ad assecondare nulla. In uno strumento complesso come il Ruc certi cambiamenti sono fisiologici, non certo patologici”»
E' decisamente singolare leggere queste parole, dopo quello che abbiamo visto dal 2008 ad oggi e non era nulla di fisiologico, a partire dal piano complesso di intervento, per passare alla variante al PRG, poi alla variante al Piano Strutturale e, ultima spiaggia, la previsione nel RU. Tutti atti che avevano il solo scopo di permettere la realizzazione dell'intervento Pilt. Procedimenti “scovati”, controdedotti e ben descritti sulle pagine del blog del Comitato, riproposti anche sul blog “Braccagni in piazza”.
Quando il Comitato faceva richieste di accesso agli atti di procedimenti portati avanti dalla maggioranza, la stessa che oggi si arroga certi meriti, ma l'opposizione dov'era? Maggioranza e opposizione erano insieme ad ascoltare le relazioni del Comitato nelle assemblee pubbliche indette a Braccagni, erano a leggere le osservazioni scritte da semplici cittadini, che hanno trovato piena rispondenza nelle osservazioni della Regione Toscana, presentate mesi dopo, tant'è che qualcuno ha voluto insinuare che le stesse fossero state scritte dal comitato per la Regione. Ma la legge è la legge e noi siamo figli della legge.
Poi leggi su un social network l’abile riciclarsi di chi promuoveva politicamente il progetto Pilt ed oggi si propone quale paladino del territorio e del paesaggio. Il carro dei vincitori è sempre più affollato.
Alla fine ho fatto la figura dell'ipocrita? Allora ha ragione quel giornalista: parzialmente accolta l’osservazione 477 … saluto, inchino e sipario.
Vi confesso un sottile piacere nel ritrovarmi, ora, davanti a questo specchio per togliere il trucco.
Non ho capito i ruoli, e voi?

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