A scanso di equivoci, preme ricordare che il Comitato SOS Braccagni NET non è contro il Polo Logistico, bensì contro il rovesciamento operato dal Comune della previsione, individuata anni fa nel Piano Strutturale, di un’area industriale, collocata lontano dai paesi di Braccagni e Montepescali, e lo sviluppo commerciale/artigianale lungo via Malenchini a Braccagni. Questo secondo una logica condivisibile, che non aveva incontrato resistenza da parte della cittadinanza.
Oggi, invece, ci troviamo di fronte ad un Regolamento Urbanistico che, contro ogni logica, inverte questa previsione, spostando l’area industriale lungo via Malenchini, a confine con il paese di Braccagni, sotto il Baluardo di Montepescali, e l’area artigianale dove era prevista quella industriale.
Riteniamo tutto questo illogico, oltre che contro legge, non a caso la Regione, nelle proprie osservazioni al Regolamento Urbanistico, dichiara la previsione incompatibile con la disciplina del Piano di Indirizzo Territoriale, quindi con un piano sovraordinato.
Inoltre, la Provincia di Grosseto osserva al Comune che nel Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) lo sviluppo integrato, industriale e infrastrutturale, della “Cittadella del Lavoro” sarà incentrato sul nuovo centro intermodale del Madonnino (non Braccagni, che è un’altra cosa), in corrispondenza del quale saranno incentivate le localizzazioni di attività produttive innovative, integrate da sistemi collettivi di servizio alle imprese. Invitando il Comune a prevedere il Polo agroalimentare e logistico intermodale nel rispetto di quanto disposto dal P.T.C..
Appare evidente che tale infrastruttura, secondo la pianificazione sovraordinata al Comune, può essere collocata solo dove la prevedeva il Piano Strutturale approvato nel 2006, ossia al Madonnino, cosa che il Comitato ha da subito messo in evidenza, non per proprio capriccio ma perché scritto nelle norme urbanistiche.
Per contro il Comune tende a minimizzare questi aspetti, per cui i segnali che ci giungono lasciano intendere che voglia perseverare nell’errore di questa previsione, costringendo i cittadini a far valere i propri diritti attraverso un ricorso al TAR che bloccherebbe il RU, cosa che vorremmo evitare, in quanto è uno strumento che la città sta aspettando, utile anche per la ripresa economica di un settore in crisi. La responsabilità di questo sarà del Comune e di una scelta politica sciagurata.
Ma come siamo arrivati a tutto questo? Seguite gli episodi ...
Oggi, invece, ci troviamo di fronte ad un Regolamento Urbanistico che, contro ogni logica, inverte questa previsione, spostando l’area industriale lungo via Malenchini, a confine con il paese di Braccagni, sotto il Baluardo di Montepescali, e l’area artigianale dove era prevista quella industriale.
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Foto scattata dal Baluardo, in rosso i campi dove sorgerà l'area industriale e logistica |
Riteniamo tutto questo illogico, oltre che contro legge, non a caso la Regione, nelle proprie osservazioni al Regolamento Urbanistico, dichiara la previsione incompatibile con la disciplina del Piano di Indirizzo Territoriale, quindi con un piano sovraordinato.
Inoltre, la Provincia di Grosseto osserva al Comune che nel Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) lo sviluppo integrato, industriale e infrastrutturale, della “Cittadella del Lavoro” sarà incentrato sul nuovo centro intermodale del Madonnino (non Braccagni, che è un’altra cosa), in corrispondenza del quale saranno incentivate le localizzazioni di attività produttive innovative, integrate da sistemi collettivi di servizio alle imprese. Invitando il Comune a prevedere il Polo agroalimentare e logistico intermodale nel rispetto di quanto disposto dal P.T.C..
Appare evidente che tale infrastruttura, secondo la pianificazione sovraordinata al Comune, può essere collocata solo dove la prevedeva il Piano Strutturale approvato nel 2006, ossia al Madonnino, cosa che il Comitato ha da subito messo in evidenza, non per proprio capriccio ma perché scritto nelle norme urbanistiche.
Per contro il Comune tende a minimizzare questi aspetti, per cui i segnali che ci giungono lasciano intendere che voglia perseverare nell’errore di questa previsione, costringendo i cittadini a far valere i propri diritti attraverso un ricorso al TAR che bloccherebbe il RU, cosa che vorremmo evitare, in quanto è uno strumento che la città sta aspettando, utile anche per la ripresa economica di un settore in crisi. La responsabilità di questo sarà del Comune e di una scelta politica sciagurata.
Ma come siamo arrivati a tutto questo? Seguite gli episodi ...